La giornata, al canile, comincia presto. D’estate per evitare di lavorare con l’eccessivo caldo, mentre d’inverno per sfruttare al meglio le ore di sole.

Alle otto, i cinque dipendenti sono già tutti pronti per cominciare, dopo due chiacchiere ed un caffè alla macchinetta. Cinque è il numero minimo per riuscire a sbrigare tutte le faccende in tempo, per fortuna a volte alla mattina ci sono anche dei volontari per aiutare.

Mentre si dirigono verso la cucina aprono i primi box della mattinata, a turno toccherà a tutti, permettendo così ai cani di sgambare e sgranchirsi le zampe.

La preparazione del pasto

Indossati i guanti, iniziano a preparare il cibo. I pasti vengono preparati in quattro contenitori, mescolando alimenti secchi ed umidi, che poi saranno divisi tra i vari box, mentre per i cani che hanno esigenze alimentari specifiche vengono preparate ciotole singole. Il menù offre cibo “light”, per i più paffutelli; “power”, per chi ha bisogno di una razione doppia di energie, e “nobile”, per gli stomaci più delicati.

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Mentre quattro persone pensano a preparare tutto, controllando con attenzione di rispettare le indicazioni specifiche di ogni box, uno dei dipendenti si dedica alle terapie (ovviamente prescritte dal veterinario di riferimento, spesso presente all’interno della struttura).

Torna dall’infermeria con diversi contenitori, ognuno contiene le pasticche e un cartoncino con scritto il nome del cane e il numero del box in cui si trova.

Quando la colazione è pronta, i dipendenti si dividono: uno si dirige all’esterno della zona cani e inizia ad occuparsi dei gatti e dei cuccioli, gli altri si prendono un contenitore a testa, le ciotole delle “diete” e le pasticche e si incamminano verso la loro zona: piazzale, fila di box corta, media e lunga.

Le zone del canile e il momento di mangiare

Il piazzale è la zona più vecchia del canile e la più complicata sotto il profilo lavorativo. Sono, infatti, box singoli e divisi, posizionati a semicerchio attorno all’area di sgambamento.

Pertanto, per muoversi da un box all’altro bisogna necessariamente muoversi in mezzo a tutti i cani presenti nell’area (e sono parecchi, nel piazzale vengono liberati diversi box contemporaneamente, fino ad arrivare ad una trentina di cani che stanno piacevolmente insieme).

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Le altre zone, invece, hanno i box disposti in fila, con un’entrata sul davanti e una sul retro, da cui vengono fatti uscire i cani per andare nelle aree di sgambamento. Questo, ovviamente, rende il lavoro molto più semplice.

Quando gli operatori entrano nei box, dividono i cani in modo da non far sorgere problemi dovuti alla presenza di cibo e poi servono le ciotole.

Una volta completata l’operazione per tutti i box, vengono raccolte tutte le ciotole e rimessi insieme i cani.

Tutto quello che è stato usato per la preparazione e la distribuzione del cibo viene riposto in cucina e messo a bagno in acqua calda e detersivo.

La pulizia del canile e la sgambatura

A questo punto, è passata circa un’ora e comincia la fase della pulizia e dell’uscita dei cani. Per questa operazione servono tre persone: uno si occuperà del piazzale, un altro della fila corta e di quella media e l’ultimo pulirà la fila lunga.

Il quarto, invece, andrà nel canile sanitario a dare da mangiare ai cani e pulire i loro box.

Durante tutte le operazioni di pulizia, tutti i box vengono aperti a turno, in modo da permettere ai loro ospiti di stare all’aperto, nell’area di sgambatura, il più tempo possibile.

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I box vengono puliti tutti i giorni con l’acqua e asciugati minuziosamente. Inoltre, due volte alla settimana, vengono disinfettati da cima a fondo. Gli operatori, infine, prestano molta attenzione alla pulizia delle cucce e delle ciotole dell’acqua.

Di solito a metà di questa fase, che coincide anche con metà mattinata, i dipendenti e i volontari presenti fanno una pausa, riunendosi alle macchinette del caffè e snack.

Il primo che finisce di pulire i box (solitamente quello che si occupa della fila corta) inizierà ad occuparsi della cucina e a rifornirla con il cibo del giorno successivo. Dovrà, inoltre, pulire tutte le ciotole a mano e, successivamente, anche tutta la cucina.

La mattinata si conclude con la pulizia delle aree di sgambamento e i cestini.

Il pomeriggio

Dopo qualche ora, il cancello del canile si riapre pronto ad accogliere non solo i dipendenti e i volontari ma anche tutti i cittadini che lo vogliono visitare.

Al pomeriggio, la fatica è minore e il tempo in più è completamente dedicato ai cani. Vengono nuovamente aperti tutti i box nelle sgambature e, grazie all’indispensabile aiuto dei volontari, i cani che sono in condizione di farlo vengono portati a passeggio all’esterno della struttura.

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Un dipendente si occuperà di dare da mangiare ai cuccioli e ai cani che devono fare due pasti giornalieri, un altro pulirà gli eventuali box che si sono sporcati durante queste ore e un ultimo sarà a disposizione dei visitatori.

Tutte le altre persone (dipendenti e non), si dedicheranno ad attività collaterali che mirano a migliorare il benessere psico-fisico dei cani ospitati in canile.

Ci sono persone oramai specializzate nella cura e l’igiene dei cani, che si dedicano a sessioni di spazzolatura, tosatura e pulizia di orecchie e occhi.

Altri si occuperanno di pulire e riorganizzare tutte le coperte e gli accessori che vengono utilizzati durante il giorno e di effettuare eventuali riparazioni e migliorie.

Infine ci saranno persone che, seguite da professionisti, daranno una mano durante i percorsi educativi realizzati per i cani.

La giornata così si conclude e i cani potranno riposarsi, con la certezza che la mattina successiva ci sarà di nuovo qualcuno pronto a prendersi cura di loro.