Se la scelta di prendere un cane va fatta in modo ragionato, con un’attenta riflessione sul nostro stile di vita e le opportunità che abbiamo da offrire al nostro futuro amico, è vero anche che nella prima parte di questo articolo non abbiamo più di tanto menzionato quali sono i parametri di valutazione a cui dobbiamo stare attenti per scegliere un cane.

Per essere sicuri di non sbagliare davvero, rinnovo il consiglio di rivolgersi a una figura professionale che possa aiutarci in questa scelta, che sia un allevatore della razza che abbiamo intenzione di prendere (e, in questo caso, consiglio sempre di rivolgersi a più di uno), o il responsabile del canile di zona, ma anche una figura “esterna” come un educatore cinofilo.

In ogni caso, al di là di una valutazione fatta da una figura competente, ci sono alcuni indizi che possiamo valutare direttamente noi, specie se optiamo per scegliere un cane di un canile o di un rescue.

Infatti, in questo caso, abbiamo la possibilità di conoscere il cane preventivamente e di valutarlo per quello che è, uscendo con lui in passeggiata più di una volta.

Ma anche nel caso scegliessimo un cucciolo di razza, ci sono alcune caratteristiche date dalla selezione di questi soggetti che sarebbe opportuno conoscessimo, per verificare se possono coincidere o meno con il nostro stile di vita e con le nostre aspettative su come sarà il nostro cane da adulto.

Come scegliere un cane? Alcuni parametri di valutazione

come scegliere un cane - parte seconda

Uno dei primi, importantissimi, parametri da considerare per scegliere un cane è il grado di socializzazione, sia nei confronti delle persone, che dei cani.

Un cane che ha difficoltà con le persone, o certe categorie di umani (come anziani, bambini), può avere maggiori difficoltà integrative di cui dobbiamo essere a conoscenza.

Lo stesso discorso vale per quanto riguarda il rapporto con i suoi simili, specialmente se ci aspettiamo da lui il classico “cane da parchetto”, socievole con tutti.

Un cane che non ha piacere a stare in compagnia degli altri cani è sicuramente meno gestibile, specialmente se viviamo in città dove gli spazi sono ristretti e le convivenze diventano forzate.

Un altro fattore da prendere in considerazione per scegliere un cane è la socializzazione nei confronti dell’ambiente antropizzato.

Alcuni cani, specialmente quelli cui è stata preclusa la conoscenza del mondo durante i primi mesi di vita, possono avere seri problemi con il mondo umano e vivere con emozioni negative qualsiasi oggetto, rumore o situazione nuova.

Inoltre, possiamo accorgerci, fin dalle prime passeggiate, se ha ricevuto o meno un’educazione di base o se è particolarmente portato ad introiettare competenze educative nuove, se ha piacere a lasciarsi guidare dalle indicazioni umane o meno.

Questo ci permetterà di capire quanto potrà essere semplice insegnargli cose nuove, come passeggiare al guinzaglio.

Per conoscere ancora meglio quello che diventerà il nostro compagno di vita, possiamo anche provare a fargli delle proposte ludiche o osservare come prende iniziativa se lasciato libero di scegliere (ad esempio, sciolto in un campo recintato).

In questo modo, possono emergere alcuni comportamenti spontanei, che ci possono dare chiare indicazioni su quali sono le cose che preferisca fare e, quindi, che sarà portato a proporre più spesso.

cane e farfallaAd esempio, alcuni cani amano inseguire tutto ciò che si muove, altri preferiscono perlustrare in modo approfondito gli ambienti, annusando ogni centimetro, ad altri ancora piace stare assieme al loro umano, fare cose con lui o scambiarsi attenzioni e coccole.

Infine, ricordiamoci di chiedere sempre alla persona che si occupa del cane adulto (o che cresce i cuccioli) se il cane in questione ha manifestato (o potrà manifestare una volta cresciuto) comportamenti esplicitamente problematici che possano rendere difficile la sua gestione.

Falsi luoghi comuni sulla scelta di un cane

In ambito cinofilo, purtroppo, circolano ancora numerosi luoghi comuni, assolutamente falsi, che possono influenzare la nostra futura scelta.

Avremo modo, nel tempo, di affrontare ognuno di questi in modo più approfondito, ma intanto vi lascio con una lista di leggende “da parchetto” assolutamente fuorvianti, sulle quali bisogna documentarsi in modo ragionato prima che influenzino una decisione che cambierà la nostra vita come quella di scegliere un cane.

Cane di razza o cane meticcio

  1. Non esiste il cucciolo di cane di razza gratis. Chi cerca di propinarvi un cucciolo a bassissimo prezzo, sta cercando di fregarvi. È molto probabile che il cucciolo in questione nemmeno esista o provenga da allevamenti lager dell’Est Europa in cui non ci sono controlli genetici e di salute.
  2. Non è vero che il cane meticcio preso al canile vi debba essere riconoscente. Anzi, probabilmente all’inizio vi odierà pure un pochino perché l’avrete portato via da quella che era la sua vita e la sua routine.
  3. Per questo motivo, non è vero che ad un cane del canile basti un tetto e del cibo perché “sta meglio così che al canile”. Ha le stesse identiche esigenze di un qualsiasi altro cane: deve poter uscire, giocare, incontrare cani e persone, passare del tempo col proprietario.
  4. Non è vero che un cane meticcio deve essere gratis, mentre un cane di razza si paga. O meglio, al momento dell’adozione forse sì, ma poi le spese per mantenerlo sono assolutamente le stesse. Quindi bisogna farsi i conti in tasca anche nel caso si pensi all’adozione cani, perché tutti loro mangiano e si possono ammalare (talvolta anche in modo grave e costoso) allo stesso modo.

Cucciolo o adulto

  1. Non è vero che l’adulto non si affeziona alla nuova famiglia, o che si affeziona meno di un cucciolo.
  2. Non è vero che ad un cucciolo si possano insegnare più cose; un adulto è ugualmente disposto ad imparare.
  3. Non è vero che un cane abbandonato da adulto abbia per forza qualche problema comportamentale. La maggior parte degli abbandoni, infatti, sono legati alle scuse più disparate che hanno poco a che vedere con il vero carattere del cane.

Maschio o femmina

  1. Non è vero che il maschio ha assolutamente bisogno di accoppiarsi e che vada in calore. Il maschio è sempre sessualmente attivo, ma non ha nessuna necessità di avere rapporti.
  2. Non è assolutamente vero che la femmina debba fare almeno una cucciolata nella sua vita.
  3. Non è vero che il maschio sia meno gestibile sempre e comunque della femmina. Dipende dalla razza (o dal mix di razze) e dall’educazione ricevuta.

Piccolo o grande

  1. Non è vero che il cane piccolo ha meno esigenze di un cane grande. I bisogni psico-fisici sonocane-piccolo-vs-grande esattamente identici; non ha meno bisogno di uscire, anzi, spesso i cani di grossa taglia necessitano di meno quantità di moto di un cane piccolo.
  2. Non è vero che il cane grande ha bisogno di (tanto) più spazio. Per quasi tutti i cani, non importano le dimensioni di casa o giardino, quello che importa è stare col proprio gruppo.
  3. Non è vero che un cane piccolo è più gestibile. Se è vero che ci farà cadere meno al guinzaglio (ma anche su questo non ci giurerei, conosco Jack Russel che hanno fatto cadere molte più persone di tutti gli Alani messi assieme), non è vero che non possa manifestare tutti gli altri comportamenti problematici.

Giardino o appartamento

  1. Non è vero che il cane che ha il giardino ha meno necessità di uscire in passeggiata. Tutti i cani hanno bisogno di uscire nel mondo, socializzare, fare esperienze e vivere col proprio umano allo stesso modo.
  2. Non è vero che un cane che sta in giardino è più felice di uno che vive in casa. Esclusi pochissimi cani, sono animali con una socialità talmente tanto forte che quello che importa veramente è stare vicino al proprio gruppo.
  3. A questo proposito, non ha senso lasciare il cane perennemente fuori perché “così fa la guardia”. Renderemo un cane triste perché lontano dal suo gruppo affiliativo e se i ladri decidessero di entrare, troverebbero comunque un modo (basta un boccone con del sonnifero). Meglio un buon antifurto!