Per tante, tantissime persone, arriva un momento nella vita in cui si decide di scegliere un cane come compagno. Le motivazioni di questa scelta sono le più disparate e soggettive, da meri fattori estetici a intimi bisogni sociali e relazionali, dalla compagnia all’utilità.
D’altronde, in questa scelta, c’è qualcosa che si intreccia profondamente con la storia della nostra specie, poiché sono millenni che condividiamo la nostra vita con quella dei cani.
Al di là di disquisizioni antropologiche o psicologiche, al di là delle più svariate scelte personali, questa decisione non può essere presa alla leggera.
Vivere con un cane non solo è un piacere (e onore), ma anche una grande responsabilità: dobbiamo imparare, ad esempio, come educare un cane.
Stiamo parlando di un essere vivente che ci starà accanto per diversi anni, che voterà la sua vita al benessere del suo gruppo-famiglia e che si aspetterà lo stesso da noi.
Scegliere un cane nel modo giusto significa meno abbandoni
La maggior parte degli abbandoni, infatti, sono frutto di scelte fatte alla leggera, dettate da scarsa informazione cinofila, pregiudizi o superficialità.
Un cane che viene abbandonato è, nella maggior parte dei casi, un cane che non corrispondeva all’ideale che l’umano si era fatto di lui, non un cane problematico di per sé.
Se un umano qualsiasi è convito che il cane ideale sia una specie di soprammobile che sonnecchia sul divano mentre lui guarda il calcio, ma finisce per mettersi in casa un cucciolone iperattivo, è altamente probabile che quel cane, ai suoi occhi, sia ESTREMAMENTE problematico.
E potrebbe arrivare a prendere la decisione che no, non era proprio il cane adatto a lui, quindi starà meglio con un’altra famiglia.
Ora, per quanto io personalmente non potrei mai concepire l’idea di abbandonare un cane, piuttosto mi rimboccherei le maniche e faticherei per cercare di trovare un compromesso tra le mie esigenze e le sue.
Sono anche convinta che per alcuni cani sia davvero meglio trovare una famiglia differente e che certe accoppiate uomo–cane siano semplicemente sbagliate, per stile di vita ed esigenze troppo differenti.
Però, rimane il fatto che rinunciare a un cane sia un trauma, per lui prima di tutto, ma anche un po’ per quegli umani che di base non sono cattivi, non sono mossi da crudeltà, ma hanno commesso un errore dettato dall’ingenuità e dall’aver affrontato la questione in modo superficiale.
E anche se l’umano in questione decida di tenere il cane, la vita insieme potrebbe rivelarsi veramente stressante per entrambi.
Come evitare questa situazione?
Prima di prendere una decisione talmente tanto importante, sarebbe veramente opportuno farsi un esame di coscienza e chiedersi, in tutta sincerità (tanto, nella nostra testa, nessuno ci ascolta), cosa ci aspettiamo veramente da un cane.
Capire quale tipologia di cane si adatterebbe meglio alle nostre abitudini e al nostro stile di vita ci permetterebbe di comprendere anche quali sono le opportunità che noi possiamo offrire a lui.
Non si tratta di considerazioni egoistiche, tutto il contrario: fare una scelta di questo tipo ci consentirebbe di coinvolgere il nostro futuro nuovo amico nella nostra routine come valore aggiunto, non come un ostacolo, con un indiscusso vantaggio per entrambi.
E, forse, se il nostro umano di prima – chiamiamolo Piero – si fosse fatto questa domanda, anziché vivere di sensi di colpa, ora potrebbe guardare il calcio in compagnia di un rugoso molossone Mastino Napoletano che gli sonnecchia sui piedi, felici entrambi di essersi trovati nel condividere questi momenti di relax.
Come scegliere un cane: una valutazione non solo personale, ma familiare
Sempre che non viviamo da soli, sarebbe proprio il caso di estendere questa riflessione anche a tutti i membri della famiglia.
È vero che possiamo promettere l’impegno di occuparci di lui al 100%, ma è anche vero che un cane imposto agli altri diventa un peso, che prima o poi può capitare che qualcuno se ne debba occupare per noi e che, se qualcuno è davvero contrario, anche la sola presenza dell’animale in casa possa generare discussioni o tensioni.
Viceversa, discutere con l’intera famiglia sulla questione può diventare un momento di condivisione importante, si possono stabilire ruoli e doveri di ogni membro e può diventare anche un’occasione per responsabilizzare i più piccoli.
Non è solo colpa di Piero
Se è vero che Piero poteva informarsi meglio e confrontarsi di più con la sua famiglia e che io lo ritenga il principale responsabile dell’abbandono del cucciolone iperattivo, perché in cinofila, a mio giudizio, ignorantia canis non excusat, è anche vero che non è esclusivamente sua la colpa.
Qualcuno a Piero quel cucciolone l’ha dato. E quel qualcuno avrebbe dovuto avere la professionalità di capire e ammettere che non era la situazione adatta a quel cane.
Infatti, un allevatore o un responsabile di cuccioli da adottare (che siano rescue, staffette o canili), deve avere le competenze per valutare in modo serio e razionale la famiglia a cui decide di affidare un cane.
Persone che basano le adozioni cani su questioni economiche (“basta che mi paghi”) o pietistiche (“povero cane, meglio da Piero che in canile”), sono persone che non stanno assolutamente pensando al bene del cane, ma solo a se stessi.
Se il primo ci guadagna a livello economico, mi dispiace dire che il secondo tenti di guadagnarci a livello morale, cercando di piazzare il cane più “problematico” (o brutto, o anziano, o maltrattato, ecc.).
Quando un possibile adottante si affaccia in un canile, infatti, bisognerebbe esser consapevoli che non potrà mai salvare tutti gli ospiti, pertanto è sicuramente più saggio scegliere un cane adatto a lui, piuttosto che il “poverino” di turno.
In questo modo, non solo si sta dando un’opportunità ad entrambi di una vita serena in coppia, non solo si sta pur sempre salvando un cane dal box, ma si sta anche diminuendo la probabilità di un rientro in canile, dannoso per tutti.
A chi rivolgersi per scegliere un cane
C’è da dire che, fortunatamente, sono tantissimi gli allevatori seri e i responsabili di cani in adozioni che sanno fare il loro lavoro.
E sono anche le persone più indicate in assoluto a guidarci nella scelta del “nostro” cane, perché conoscono bene la razza che allevano o gli ospiti del loro rifugio.
In alternativa, aumentare le conoscenze in ambito cinofilo è accessibile a tutti, basta rivolgersi a qualche esperto del settore in zona, che sarà felice di fare una chiacchierata con noi e darci qualche dritta su come scegliere un cane (o tipologia di cane) adatto al nostro stile di vita.
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