La complessità delle società umana di oggi propone al cane innumerevoli sfide ogni giorno, costretto a confrontarsi con rumori, odori, contesti e situazioni distanti dal suo ideale.
Per aiutare il nostro amico peloso ad integrarsi positivamente all’interno di questo mondo, è importante che ogni proprietario si impegni a educare il cane per fargli conoscere tutti gli stimoli e le situazioni che potrebbe incontrare durante la sua vita.
Poiché di persone è pieno il mondo e la categoria cui apparteniamo è molto varia, è fondamentale che sia posta molta attenzione alla conoscenza dei diversi tipi umani.
Conoscere i cani e conoscere il resto del mondo
Fin dal momento della sua nascita, il cane inizia a costruirsi un’identità di specie, cioè impara a riconoscere gli altri cani come appartenenti alla sua stessa specie, condividendo con loro comunicazione e comportamenti.
In questo processo, soprattutto nei primi mesi di vita, svolgono un ruolo fondamentale la madre e i fratelli, ma anche la sua successiva famiglia adottiva dovrà continuare a svolgere il percorso impostato dalla madre, permettendo al cucciolo di conoscere diversi cani.
Un cane che incontrerà altri cani da cucciolo, saprà immediatamente riconoscere qualsiasi altro tipo di cane come appartenente alla sua stessa specie, anche se di razza diversa.
Indipendentemente da possibili antipatie o equivoci comunicativi, saprà per certo che quello che ha di fronte è un cane.
È molto più difficile educare il cane a categorizzare tutto ciò che non è canino.
Per un cucciolo, non è così scontato riuscire a mettere nello stesso insieme elementi simili tra loro, se non ha la possibilità di conoscerli uno ad uno.
Ad esempio, se faccio conoscere ad un cane un piccolo elettrodomestico come il fon, in modo da avere un cane che non si spaventi quando viene acceso, non possiamo dare per scontato che la sua reazione sia la stessa alla prima accensione dell’aspirapolvere.
Lo stesso accade con le altre specie animali: molti cani convivono pacificamente con il gatto di casa, ma hanno reazioni completamente diverse con i gatti per strada.
La socializzazione nei confronti degli umani
Anche nei confronti delle persone vale la stessa regola. Più un cane conoscerà tipi diversi di persone, più riuscirà ad inserirli tutti nella categoria “essere umano”.
È indubbio che la varietà che caratterizza il genere umano (non solo a livello morfologico) richieda da parte del cane un grande sforzo di adattamento.
Questa complessità umana si manifesta in comportamenti anche fortemente contraddittori tra loro, agli occhi di un cane.
I bambini urlano e corrono, a differenza degli adulti che si muovono lentamente; i suoni dei linguaggi delle varie etnie sono differenti, così come gli odori; le donne tendono a essere più pacate e meno fisiche degli uomini; alcune persone faticano a deambulare correttamente; così come gli anziani si muovono in modo decisamente diverso da quello di un ragazzo di vent’anni.
Dobbiamo, quindi, educare il nostro cane per aiutarlo a capire che tutta la varietà umana fa parte della stessa categoria e che, di conseguenza, può rimanere sereno e tranquillo di fronte ai diversi atteggiamenti “strani”, come la corsa urlante di un bambino o una sedia a rotelle.
Molti degli incidenti che coinvolgono cani ed esseri umani, infatti, sono causati da una socializzazione del cane scorretta nei confronti dell’uomo.
Cani che non hanno mai avuto modo di conoscere una certa categoria di persone, potrebbero risultarne spaventati in età adulta, anche manifestando comportamenti di allontanamento.
Per fare un esempio, un cane cresciuto con una coppia di ragazzi italiani di 30 anni e che durante l’infanzia ha interagito solo con i proprietari e i loro amici, potrebbe manifestare delle diffidenze nei confronti di bambini, anziani, disabili o migranti.
Come educare il nostro cane per aiutarlo
Per questo motivo, è importante educare il cane impostando un corretto percorso di socializzazione che preveda l’interazione con quante più categorie umane possibili, ovviamente rispettando i tempi del cane e aumentando molto gradualmente l’intensità delle esperienze.
I cuccioli dovrebbero esser portati, con la dovuta cautela, a interagire con le diverse persone che incontrano, in modo positivo e divertente, al fine di evitare rappresentazioni sbagliate.
Il cucciolo dovrebbe sempre avere la possibilità di decidere i tempi e le modalità di avvicinamento alla persona in questione, soprattutto se non è particolarmente convinto dall’incontro.
Il lavoro e gli obiettivi, ovviamente, saranno diversi a seconda del cane in questione, del suo piacere ad incontrare persone sconosciute e dalle risposte ottenute fino a quel momento.
L’importante è ricordarci sempre di non dare per scontato che la reazione sia la stessa per ogni tipologia umana, ci possono essere cani, ad esempio, spaventati esclusivamente dai bambini.
Anche nel caso di soggetti adulti, comunque, si può cercare di “aggiustare” una rappresentazione sbagliata, con un po’ più di pazienza.
L’importante è capire, anche con l’aiuto di un professionista secondo la gravità del problema, come presentare al nostro cane queste persone, in modo che per lui l’incontro si trasformi in un’esperienza piacevole.
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