Nell’immaginario collettivo, avere un cane ben addestrato equivale ad avere un cane che risponda immediatamente ai comandi impartiti dal proprietario. Isegnali di controllo, come il seduto, il terra o il resta, infatti, sono i primi esercizi che ogni famiglia propone per educare un cucciolo.
Anche se sembrano competenze poco significative a livello relazionale, è importante che vengano insegnate e richieste al nostro cane ponendo molta attenzione alla modalità di insegnamento e alle finalità che attribuiamo loro.
Quali sono le finalità?
Questi esercizi, vengono insegnati nell’ottica di rendere il nostro amico peloso più adatto alla vita sociale, con una finalità integrativa (tutti sappiamo che più un cane è o appare educato, più è benvisto) e ci permettono di avere a disposizione alcuni strumenti per educare il cane e gestirlo in ogni situazione, come andare al ristorante o aspettare in un negozio.
L’obiettivo è quello di fornire al soggetto alcuni strumenti che gli permettano di scegliere in maniera autonoma l’atteggiamento corretto e adeguato a qualsiasi situazione sociale, avendo interiorizzato il valore comunicativo di quel segnale, non quello di avere un cane-robot che necessita costantemente delle indicazioni del proprietario.
I segnali di controllo sono, tra l’altro, un elemento importante per costruire un patto comunicativo tra proprietario e cane e migliorare l’affinità di coppia.
Invece che ricercare la perfezione del gesto e la correttezza dell’esecuzione, i momenti di training dovrebbero essere vissuti come occasione per migliorare l’intesa, imparando a condividere momenti di apprendimento in modo divertente.
Come educare un cane a fare questi esercizi
Per insegnare un movimento specifico al nostro cane è utile ricorrere alla comunicazione non verbale. Per un cane, infatti, la parola “seduto” non avrà alcun valore finché non sarà collegata ad un movimento specifico.
Per educare il cane con facilità, cominciamo a lavorare in un ambiente privo di stimoli, per permettergli di concentrarsi sull’esercizio.
Rispettiamo i tempi del cane, evitando di superare i 10/15 minuti e proponiamoci sempre obiettivi facilmente realizzabili.
Seduto
Posizioniamoci frontalmente al cane e alziamo la mano con il palmo rivolto verso l’alto, facendola passare davanti al suo naso.
Portandola verso il retro della sua testa, il cane dovrebbe seguirla e sedersi. In tal caso, premiamolo.
Se il movimento della mano da sola non bastasse, possiamo inizialmente mettere un bocconcino nella mano aperta, facendo lo stesso movimento.
Terra
Una volta che il cane conosce il seduto, mettiamolo in questa posizione e posizioniamoci lateralmente, in modo che abbia lo spazio per distendersi.
Il movimento della mano, in questo caso, sarà una L che parte dal suo naso, va verso terra e dopo si sposta rasente al suolo in avanti.
Anche in questo caso, le prime volte possiamo aiutarci con un premietto.
Resta
Possiamo cominciare l’esercizio con il cane seduto o a terra, in modo da rendergli più semplice lo stare fermo.
Posizioniamoci frontale a lui mostrandogli il palmo della mano, come per dargli uno stop, e facciamo un passo all’indietro.
Se il cane non si alza per seguirci, riavviciniamoci e premiamolo. Nel caso in cui si alzi, ricominciamo da capo senza sgridarlo, perché ancora non può sapere cosa vogliamo da lui.
Lentamente, aumentiamo il numero di passi all’indietro e il tempo che aspettiamo prima di tornare dal cane. Quando riesce a rimanere fermo, possiamo cominciare ad allontanarci girando le spalle, fino a sparire dalla sua vista.
Quali sono gli errori da evitare
Quando vogliamo educare il cane a compiere un nuovo esercizio, dobbiamo stare attenti a non cadere in alcuni errori tipicamente umani.
Cerchiamo di ridurre al minimo indispensabile l‘uso della parola e di abbinare ad ogni richiesta un segnale specifico.
Inoltre, per insegnare correttamente al cane qualsiasi cosa, dobbiamo avere il suo consenso e coinvolgimento.
Bisogna favorire il più possibile la sua partecipazione attiva ai momenti didattici, anziché obbligarlo a subire questa situazione.
Per il cane è molto più facile apprendere se si sta divertendo insieme a noi, piuttosto che attraverso la costrizione.
Infine, dobbiamo sempre tenere presente il valore comunicativo del gesto che stiamo chiedendo al cane, evitando di chiederglielo in un contesto assolutamente sbagliato (come dentro una pozzanghera o con un altro cane a pochi metri che lo sta minacciando), perché per lui non avrebbe assolutamente senso.
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