Spopolano sul web. I blog e i siti a loro dedicati crescono ad un tasso vertiginoso e ormai anche la televisione ne è diventata testimone tanto che non esiste palinsesto a tema animale che non contempli un loro passaggio.
Tempestano i siti delle più importanti testate giornalistiche online e sono oggetti di condivisione virale su tutte le principali piattaforme di network sociale.
Stiamo parlando dei video di gatti divertenti: mici, micetti e micioni ripresi da telecamere casalinghe, improvvisate o da strumentazioni professionali e presentati in tutta la loro tenerezza di pose buffe, dinamiche divertenti, strafalcioni eclatanti e sorprendenti colpi di scena.
Gatti che “comunicano” con il linguaggio dei segni, che rubano le cucce ai cani o non permettono loro di attraversare soglie, che difendono bambini o li cullano per addormentarli, che fanno da sveglia impertinente o pronunciano la parola “mamma”, che aggrediscono una stampante o consegnano la posta ai piedi del loro proprietario.
Moltissimi filmati, in questi anni, sono diventati “virali”, ovvero hanno catturato così fortemente l’immaginario del popolo virtuale da essersi diffusi a macchia d’olio come dei veri e propri cult multimediali a suon di click e di condivisioni.
Video di gatti divertenti
Il motivo per cui questi video funzionano tanto è probabilmente legato all’atavica attrazione che l’uomo ha sempre coltivato nei confronti dei gatti, animali che da una parte stimolano il desiderio di accudimento umano e dall’altra, con il loro fare misterioso e distaccato, si rendono inaccessibili, misteriosi e, proprio per questo, interessanti.
La tenerezza evocata da quei grossi occhi rotondi unita a situazioni paradossali o inusuali, fanno cuocere in un brodo di dolcezza l’internauta dal cuore di panna che prima si lascia entusiasmare e poi condivide e diffonde in un impeto di pura emotività digitale.
Un fenomeno commerciale
Di questo tipo di reazioni umane a cavallo tra l’impulsività mediatica e l’acritica credulità sono pienamente consapevoli i professionisti del web che hanno imparato ormai da tempo ad arricchire i loro siti di immagini e di video di gatti e gattini.
Anche quando clamorosamente fuori dall’argomento portante del sito, nessuno sembra più rinunciare alla pubblicazione dell’ennesimo filmato buffo e tenero che nel giro di poche ore porterà ad un picco di click e condivisioni, garantendo così la soddisfazione di chi, su quel sito, paga gli spazi pubblicitari.
Insomma, l’amore per i gatti non c’entra nulla, è tutta e sola questione di marketing: più convinco le persone a condividere i contenuti dal mio sito, più soldi otterrò dai miei inserzionisti e se questo meccanismo richiede la pubblicazione di filmati di dubbio spessore su gatti e gattini… gatti e gattini siano!
I rischi per la relazione uomo-animale
Purtroppo, se da una parte questo meccanismo arricchisce le tasche di chi si occupa di marketing sul web, dall’altra rischia di provocare dei grossi problemi nella futura evoluzione della relazione uomo-gatto.
Promuovere un’immagine idealizzata del gatto.
A lungo andare, la diffusione martellante di filmati di questo genere rischia di promuovere un’immagine iconica del gatto, ovvero un’immagine idealizzata, costruita su interpretazioni fiabesche del suo comportamento, funzionali alla diffusione dei filmati sul web, ma totalmente distaccata, quand’anche incoerente, rispetto la reale identità del gatto.
Ridere, ad esempio, di un gatto che “dispettosamente” ostruisce l’ingresso di casa al cane di famiglia significa sottovalutare una potenziale tensione relazionale tra i due, negarsi la possibilità di favorire una migliore convivenza, di prevenire problemi di coabitazione e, infine, significa convincersi che sia “normale” un rapporto di stressante inibizione tra gli animali di casa, promuovendo così il malessere di tutti (è doveroso sottolineare come, spesso, i cani siano molto più capaci degli umani ad interpretare il linguaggio felino).
Non solo. Questi video di gatti educano il pubblico ad ignorare gli stati emotivi degli animali, allenano a valutare l’apparenza del comportamento, la sua estetica, a fidarsi di arbitrarie interpretazioni (come nel caso dei gatti “parlanti” che in moltissimi filmati vocalizzano, invece, il loro terrore) senza preoccuparsi di cosa l’animale stia autenticamente esprimendo e impediscono la consapevolezza che, rispetto al significato attribuito dai nostri simili a eventi e situazioni, un’altra specie può attribuirne uno completamente diverso, persino opposto.
I gatti “parlanti” vocalizzano il loro terrore!
Si pensi al panico che un – per noi inerme – aspirapolvere scatena in molti cani e gatti: la scena può far ridere, può addirittura farci avere dei dubbi sulla reale intelligenza degli animali che ci vivono accanto ma, in fondo, stiamo dimostrando di ignorare o sminuire quanto per loro possa essere difficile comprendere il senso di un oggetto frutto della tecnologia umana che sfiata e crèpita in ogni direzione.
E da che mondo è mondo, si teme ciò che non si conosce. Lo facciamo anche noi, quotidianamente, imbastiamo persino guerre tra popoli in nome di questo principio.
Come risultato, questi filmati rischiano di diffondere delle false credenze riguardo il comportamento ed il linguaggio dei gatti, nel momento stesso in cui, invece, danno l’illusione di poter spiare gli animali in situazioni eccezionali!
E, ahimè, i fraintendimenti e le proiezioni sono alla base dell’insorgenza dei problemi di relazione e convivenza tra animali umani e non.
Come difendersi?
Il tema del “come difendersi” è centrale nell’attuale cultura digitale e non solo in riferimento ai video di gatti divertenti e alla relazione uomo-gatto.
Ecco alcuni punti su cui riflettere:
- Auto-educazione (ed educazione dei nostri bambini) a un rapporto più critico con il web perché, se è vero che esso si presenta come una miniera inesauribile di informazioni, è vero anche che da questo marasma immateriale è sempre più urgente imparare a discernere il vero dal falso, il credibile dall’incredibile, l’autorevole dall’improvvisato.
- Verificare sempre le fonti deve diventare un’abitudine, ovvero accertarsi dell’identità di chi divulga e della sua competenza in materia. Diffidate da articoli anonimi o firmati da nickname, da blog generalisti e senza linea editoriale, da consigli o “ricette” elargite con l’autorevolezza del vicino di casa con la “passione” per gli animali. La passione è una bella cosa, è il motore della vita ma da sola non basta ad evitare clamorose cantonate, nemmeno a ripeterle per una vita intera.
Infine, se avete dubbi o delle difficoltà che non vi permettono di stare bene all’interno di una relazione, non accontentatevi di informazioni generiche su internet, andate oltre, cercate aiuto specifico, rivolgetevi a esperti che abbiano gli strumenti sia teorici che pratici per darvi una mano concreta in carne ed ossa.
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