Nell’articolo dedicato agli artigli del gatto ho cercato di mettere in evidenza quante funzioni assolvano queste importanti appendici dell’apparato muscolo-scheletrico di un gatto.
Normalmente legati all’idea delle graffiature, su oggetti o su altri individui durante dei conflitti, in realtà le unghie del gatto rivestono anche importantissime funzioni comunicative, permettono di tenere in forma le articolazioni e i tendini, sono le armi primarie dei gatti sia nella caccia che durante la difesa della propria incolumità ed entrano in gioco persino durante un momento pieno di estasi come quello delle fusa.
Vediamo, quindi, quando e come tagliare le unghie del gatto.
Consapevoli della scelta
La molteplicità dei ruoli rivestiti dagli artigli del gatto dovrebbe dunque suggerirci che la decisione di spuntarli va sempre presa con molta attenzione.
Non solo: proprio perché essi sono implicati in numerose attività fisiche, emotive e cognitive, va sfatato il mito che spuntarli permetterebbe di salvare divani, tessuti o mobilio di vario genere.
I danni agli oggetti, infatti, saranno meno intensi solo finché l’uncino sarà sufficientemente corto da non rimanere impigliato, ma deve essere chiaro che i gatti continueranno ad esibire ed usare gli artigli e a graffiare per farli tornare affilati proprio perché, come abbiamo visto, dietro questi strumenti ci sono molte funzioni che vengono espletate come, per esempio, quella importantissima e quotidiana della marcatura territoriale.
In contesti di convivenza difficile tagliare le unghie del gatto può evitare che i gatti si feriscano seriamente durante le zuffe: in questo caso, tuttavia, mi augurerei che prima ancora di pensare alla rimozione delle “armi”, ci si preoccupi di capire il perché delle tensioni e si lavori per rimuoverle all’origine.
Eliminare gli artigli non elimina i conflitti tra gatti conviventi, anzi potrebbe persino esacerbarli.
È sempre opportuno tagliare le unghie del gatto?
La decisione di spuntare gli artigli, dunque, necessita di essere vagliata con attenzione e, personalmente, tenderei a escluderla categoricamente per i gatti il cui stile di vita prevede la possibilità di uscire all’esterno.
In questo caso, infatti, le unghie del gatto diventano uno strumento di salvaguardia indispensabile, non solo come arma di difesa in caso di aggressioni ma anche, più banalmente, per arrampicarsi efficientemente ed efficacemente sul primo albero in grado di risolvere una situazione difficile.
D’altro canto, per i gatti che vivono in casa la spunta degli artigli rischia di diventare addirittura necessaria, soprattutto nelle zampe posteriori: una vita trascorsa tra mattonelle lisce, infatti, a volte non è sufficiente a permettere la naturale limatura che il contatto con le superfici sconnesse esterne garantisce in maniera spontanea.
Intervenire per accorciare gli uncini evita che una loro crescita eccessiva possa arrivare persino a danneggiare i cuscinetti del micio.
Ecco perché è bene, ogni tanto, ispezionare i piedi dei gatti che vivono stabilmente in casa, in modo da intervenire in caso di bisogno.
Organizzarsi bene, organizzarsi meglio.
Se sentite l’esigenza di tutelare il mobilio di casa, garantite al gatto, sia che viva in casa sia che esca all’esterno, un alto, stabile, robusto e ben piazzato tiragraffi.
Esso, infatti, permette in qualche misura una limatura più regolare degli uncini e mette a disposizione dei gatti una superficie idonea dove apporre marcature e dove arrampicarsi sgranchendo i muscoli e i tendini.
I tiragraffi sono fondamentali come risorse alternative su cui esercitare i comportamenti previsti dalla specie, ecco perché essi non dovrebbero mai mancare in casa, indipendentemente dalla necessità di salvare il mobilio.
Come intervenire?
Tecnicamente, tagliare le unghie del gatto è un gesto semplice ma che merita un po’ di attenzione.
Vi consiglio di farvi illustrare la procedura dal vostro veterinario, almeno la prima volta.
L’uncino, infatti, è costituito da una parte esterna cheratinica, trasparente alla vista, e una parte innervata, rosea alla vista, che va assolutamente evitata.
Il taglio può essere eseguito attraverso le apposite tronchesine in vendita in qualunque negozio di articoli per animali.
Una pratica che richiede familiarità
Per alcuni gatti l’esperienza della spunta diventa motivo di conflitto con i proprietari perché sono poco tolleranti ad essere trattenuti e/o a sentirsi trattenere le zampe per il tempo dell’operazione.
In questi casi il consiglio è di procedere con estrema calma: non è detto che tutte le unghie del gatto debbano essere spuntate insieme, lo stesso giorno. Si può iniziare limitandosi a massaggiare il piede del micio senza tagliare e, solo quando dimostrerà di tollerare questo tipo di contatto, procedere un uncino per volta, cercando di interrompere prima che il micio abbia dato segni di insofferenza.
In questo modo, imparerà che può fidarsi delle vostre intenzioni e che non abuserete della sua pazienza.
La deungulazione: una barbarie destinata a cessare
In alcuni paesi esteri è ammessa la deungulazione del gatto, ovvero una procedura di rimozione definitiva degli artigli attraverso l’asportazione chirurgica delle falangi dei piedi.
In Italia, per fortuna, questa tecnica è proibita e perseguibile per legge perché considerata un vero e proprio maltrattamento. Essa, infatti, può avere ripercussioni gravissime sul fisico e sul comportamento del gatto a causa delle complicazioni successive all’intervento.
Fortunatamente, sono sempre più numerosi gli Stati che stanno abolendo questa barbarie riconoscendone la gravità e la totale arbitrarietà.
Cappucci per unghie? Riflettete!
Oltre alla deungulazione, recentemente dagli USA sono arrivati sul mercato italiano dei “cappucci” in plastica con cui rivestire gli uncini in maniera che essi non possano fare presa sull’esterno. In altre parole, rendono gli artigli inefficaci.
Non si tratta semplicemente di tagliare le unghie del gatto quel poco che nulla toglie alla possibilità di usare liberamente gli artigli: in questo caso si crea un ostacolo meccanico tra gli artigli e il mondo esterno.
Se ne state pianificando l’acquisto, vi invito a riflettere su quanto possa rivelarsi frustrante e stressante per un gatto perdere la totale possibilità di utilizzare una parte del corpo fisicamente, emotivamente e cognitivamente tanto importante.
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